Lo Psicomanteo del Dottor Raymond Moody

Lo Psicomanteo è uno strumento sacro, un antico metodo di esplorazione della coscienza e delle realtà multidimensionali usato da sempre in diverse epoche da molte culture diverse tra le quali:


gli Aztechi, con gli specchi di ossidiana;
gli sciamani della Siberia, con le superfici riflettenti di rame;
gli Africani, con i contenitori di acqua;
i tibetani, con i recipienti pieni di liquidi;
i Giapponesi, con la goccia di olio sull’ unghia del pollice, ecc. ecc.

Anche Nostradamus utilizzava lo Psicomanteo per le sue profezie.

LA STORIA
Molti storici della Grecia antica, viaggiatori, drammaturghi e filosofi tra cui anche Platone, citano nei loro scritti l’oracolo della morte.

Essi fanno riferimento ad alcuni luoghi dove le persone si recavano e dove potevano entrare in contatto con i propri cari defunti.

Nel 1980 un archeologo greco aveva iniziato degli scavi nel luogo che Erodoto, Omero e Strabone avevano indicato come sede del famoso oracolo.

Durante i lavori di scavo, nella sala principale delle apparizioni, fu trovato un grande calderone di bronzo.

L’ oracolo induceva le persone ad entrare in uno stato di coscienza alterato facendoli guardare in specchi o attraverso superfici riflettenti o attraverso l’acqua chiara; non bisognava osservare il riflesso ma era necessario guardare in profondità.
Ancora oggi in medio Oriente si usano bocce di argento lucidato nelle quali guardare per avere delle visioni.

Nello Psicomanteo, mediante un’adeguata preparazione, le persone possono veder apparire i propri cari defunti.


Anziché dire a un terapeuta come si sentono dopo aver perso il coniuge o il figlio, essi possono parlare direttamente al proprio caro.

Lo Psicomanteo é uno strumento grazie al quale non c’é più bisogno di intermediari o di medium, ma si fà l’esperienza autonomamente.

L’ utilizzo dello Psicomanteo produce uno stato di coscienza ancor più profondo ed elevato come quello raggiungibile con tecniche come:

l’inalazione di vapori dal suolo
l’ingestione delle piante psicotrope
il tamburo e la danza delle culture afro-americane
i movimenti circolari
la musica, la preghiera e il mantra
la danza dervishes di Konya
il digiuno prolungato
la capanna sudatoria dei Nativi Americani
le tecniche di respirazione intensa
la meditazione, ecc. ecc…

Il Dottor Raymond Moody, filosofo, medico e psichiatra, autore del bestseller “La vita oltre la vita” ha approfondito le sue ricerche sullo Psicomanteo attraverso gli scritti di Omero, Erodoto, Platone e Plutarco, l’interpretazione dell’oracolo di Delfi, ha visitato il tempio di Epidauro, uno dei templi eretti in onore di Esculapio dove la gente nell’ antichità andava in cerca di guarigione attraverso l’incubazione dei sogni e l’oracolo dei morti.

Nell’antica Grecia lo Psicomanteo era un luogo poco illuminato ed appositamente attrezzato con una superficie riflettente in cui le persone, dopo essere entrate in uno stato modificato di coscienza, potevano “vedere” i loro defunti.

Famosi sono gli esperimenti effettuati con lo Psicomanteo da Radin con gruppi di persone casualmente selezionate.

Una percentuale molto alta di queste persone hanno avuto esperienze di contatto con parenti defunti durante la sperimentazione e variazioni significative dello stato di coscienza sono rilevabili anche strumentalmente con poligrafi che controllano diversi parametri come frequenza cardiaca, conducibilità della pelle, EEG, ecc.

Oltre a questo si registrano modificazioni ambientali significative, il che testimonia che mediante l’azione bio-psichica del soggetto e la componente transpersonale/spirituale è possibile trasformare in maniera indiretta la fisicità energo-materica dell’ambiente sperimentale.

Lo specchio, indubbiamente, gioca un ruolo fondamentale nell’esperienza e nella sperimentazione di variazioni degli stati di coscienza…fosse anche solo come una sorta di chiave atavica di esplorazione del subconscio.

“Come gli antichi Greci avevo ideato uno psicomanteo, presso il quale le persone si potevano recare per consultare gli spiriti dei trapassati. Era chiaro che, mediante un’adeguata preparazione, le persone potevano vedere le apparizioni dei propri cari defunti … anziché dire a un terapista come si sentivano dopo avere perso il coniuge o il figlio, essi potevano parlare direttamente al proprio caro.”

Raymond Moody

COME E’ FATTO LO PSICOMANTEO

Lo Psicomanteo del Dottor Raymond Moody (proprio come quello in seguito utilizzato da Arthur Hasting per le sue ricerche) consta di una stanza molto scura, ampia circa 3,5 metri per 3,5 metri con uno specchio inclinato delle dimensioni medie di un metro per un metro e collocato su un muro in modo che la persona che stà seduta non possa vedersi riflessa e abbia una flebile luce, possibilmente una candela, posta dietro la poltrona.

Il Dott. Raymond Moody, divenuto famoso grazie ai suoi studi pionieristici sulle Esperienze di Premorte, ha elaborato dei modi per favorire delle apparizioni in un ambiente controllato. Ha preso come modello le opere classiche dell’Antica Grecia, secondo le quali, quando le persone desideravano contattare un caro defunto, si consultavano con un “oracolo” in uno psicomanteo.

Lo psicomanteo è un laboratorio appositamente costruito che si serve di specchi per facilitare i processi metafisici. Una parte dell’effettivo processo metafisico comprende l’invio di messaggi telepatici – l’invio di vibrazioni – al destinatario selezionato dell’Aldilà.

Moody ha ricostruito il processo con risultati sorprendenti – l’85% dei suoi clienti che si sottopongono a un’intera giornata di preparazione riesce contattare un caro defunto – anche se non necessariamente quello che vorrebbe incontrare. Nella maggior parte dei casi questo si verifica nel suo speciale psicomanteo, ma nel 25% dei casi l’incontro avviene in seguito, a casa – il cliente si sveglia e vede l’apparizione ai piedi del letto (Moody 1993: 97).

Il fenomeno dello psicomanteo è ancora agli inizi, ma negli Stati Uniti è in costante diffusione. Ci sono persone che studiano per diventare ausiliari di uno psicomanteo. Uno degli aspetti più stimolanti di questa attività consiste nella opportunità di continuare a dare oggettività ai risultati. Secondo Dianne Arcangel, associata del Dott. Moody, in alcuni dei casi in cui si riescono a contattare intelligenze dall’Aldilà, vengono trasmesse informazioni che rivelano qualcosa di cui la persona che cerca il contatto non era a conoscenza (1997). Il potenziale è enorme e il processo è in continuo perfezionamento.

Tutti i clienti di Moody insistono sul fatto che il contatto non è un’allucinazione – si verifica chiaramente una comunicazione bidirezionale e in alcuni casi un contatto fisico. Lo stesso Moody esprime stupore per il fatto che:

ormai è chiaro che le riunioni visionarie vengono vissute come eventi reali, non come fantasie o sogni. Finora tutti i soggetti hanno assicurato che i loro incontri sono stati assolutamente reali e che essi si sono effettivamente trovati in presenza dei loro cari trapassati (Moody 1993: 97).

Egli nota anche che tutte le indicazioni convergono sul fatto che la persona sperimenta un evento paranormale che, come l’Esperienza di Premorte, cambia la sua visione della vita e la porta a diventare “più gentile, più comprensiva e ad avere meno paura della morte” (Moody 1993: 98).

Nel suo libro Visionary Encounters with Departed Loved Ones (Incontri Visionari con i Cari Trapassati – 1993 Ballantine Books – New York di Raymond Moody e Paul Perry) e sulla sua pagina web (in lingua inglese) sullo Psicomanteo, Moody fornisce istruzioni dettagliate su come creare il proprio psicomanteo. 




LA TECNICA
La persona che entra nello psicomanteo, accompagnata e sostenuta da un terapeuta e anche, se lo desidera, da un parente o una persona amica di fiducia, siede sulla poltrona e guarda nello specchio: non vedrà altro che oscurità ed una chiara profondità ottica.

Sarà necessario restare in una condizione di rilassamento per un tempo variabile da 20 minuti a due ore, senza cercare di vedere nulla, profondamente rilassati fino a che le braccia non saranno pesanti e un leggero pizzicore raggiungere la punta delle dita, segno che stà iniziando lo stato ipnagogico proprio della coscienza alterata.

Dopo un pò lo specchio apparirà come un cielo nuvoloso sembrando a tratti anche più scuro e questo sarà il segnale che le apparizioni stanno per manifestarsi.

Le immagini dei propri defunti possono durare solo pochi minuti o anche meno per quelle persone che non riescono a rilassarsi mentre per altri la visione si mantiene per alcune decine di minuti.

A volte se non si riesce a vedere il proprio defunto, lo si può sentir parlare o anche sentire di essere toccati da lui.

E’ possibile sentire di oltrepassare lo specchio per raggiungere e stare con la persona amata che é apparsa.

Il grande significato di questa esperienza stà nel fatto di avere delle esperienze così profonde senza l’intermediazione di un medium e poi di vivere direttamente e in prima persona la certezza che dopo la morte c’é un meraviglioso regno di esistenza che trascende i nostri sensi…  



 “Siamo già vissuti nel passato e vivremo ancora nel futuro”.
Raymond A. Moody Jr.

Di solito i bambini che muoiono entrano in contatto

Svariati studi hanno riscontrato che un’altissima percentuale dei genitori di bambini che muoiono può aspettarsi di vederli o sentirli entro pochi mesi dal decesso e provare un grande conforto.

Il Dott. Melvin Morse, un pediatra che ha condotto degli studi approfonditi sulla morte e sui moribondi, sostiene che le apparizioni sono talmente comuni che è raro che qualcuno perda un genitore o un figlio senza rivederlo in una visione collegata alla morte (Morse 1994: 135).

Le apparizioni non sono allucinazioni

Ci sono molte ragioni per cui queste apparizioni non possono essere considerate delle allucinazioni, dei desideri che si realizzano o il prodotto dell’inconscio.

Secondo Bennett (1939: 282) circa un ventesimo dei casi archiviati presso la British Society for Psychical Research riguarda i cosiddetti “patti di morte”, degli accordi con cui due persone si promettono che chiunque muoia per primo cercherà di apparire all’altro. In base alle prove, un gran numero di questi accordi è stato rispettato, come nei seguenti casi:

• Il caso di Lord Brougham, un pari inglese che si trovava in viaggio in Svezia, il quale vide improvvisamente l’apparizione di un collega universitario che non vedeva e a cui non pensava da anni. In seguito ricevette una lettera che confermava la morte del collega avvenuta in India all’ora esatta dell’apparizione. Ai tempi dell’università, i due avevano spesso discusso della questione della sopravvivenza alla morte e avevano stipulato un accordo, scritto con il sangue, in base al quale chiunque dei due fosse morto per primo sarebbe apparso all’altro (Citato in Johnson 1971: 198-199).

• La moglie del Sig. Arthur Bellamy di Bristol, che fece un accordo simile con una compagna di scuola che non vedeva da anni. La notte seguente a quella della morte dell’amica, il Sig. Bellamy vide una donna sul letto accanto alla moglie addormentata. In seguito, grazie a una fotografia, la identificò come l’amica in questione (Bennett 1939: 131-132). 


https://www.youtube.com/watch?v=cepHfdRCno4