Il 9 settembre 2017 la sua traiettoria lo porta nel punto più vicino al Sole. Nei giorni successivi, i tanti che lo stanno osservando si aspettano di misurare una diminuzione della sua velocità, visto che si sta allontanando dal Sole e la sua forza di gravità, agendo ora in verso opposto, deve causarne la decelerazione. Banale meccanica celeste in accordo con la legge di gravitazione universale. Invece no. Quando il 7 ottobre passa accanto alla Terra, continua ad accelerare. Di poco, circa 0,000005 m/s², ma Oumuamua accelera. Non rallenta. Strano, molto strano, ma non è l’unica stranezza.